RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
tre sarebbe necessario rifondere tutto l'uomo. Date- mi un soggetto simile che imbandisca un convito e gli presieda, dove egli detti e gli altri mangino: e poi se non copiate dal vero, sfido i l più felice poeta a imaginare e rendere i l viluppo degli spropositi e degli assurdi che saprà schiccherarvi su qualunque argomento. E ne ha tutto i l diritto: perchè chi for- nisce i lauti pranzi, che sono fatti sustanziosi, può ben permettersi le buaggini grosse che sono parole senza sugo; e non ne farà risparmio, e le dirà gra- vemente come se mettess e fuori assiomi o epifone- m i: non è mai stato avvezzo ad essere contradetto! Talché per un uomo di buon senso a frenare gl ' im- peti di una scandalosa risata ci vuole tutta la virtù del bordò, dello sciampagna, del fagiano, dell'ana- nasso... Ma dove diamine mi lascio io menare dalla foga delle descrizioni? E po i: può esistere ancora intero siffatto tipo? oppure non è che i l miscuglio di confuse sparse reminiscenze, in quel modo che la Venere di Zeusi compendiava i vezzi delle primarie bellezze di Grecia? Talvolta è difficile i l rispondere a così facili dimande. Dunque, se io vi dicessi : Alal vostra tavola troncate per quanto si può i discorsi melanconici, nauseosi, o atti ad offendere l'amor proprio o la delicatezza
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