RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
temizza gli abusi del potere, e dice guai! ai vio- lenti, e vuole i l regno della giustizia, della fratel- lanza, dell'amore. E se per deplorabili contingenze i depositarli della tradizione divina deviarono su qualche punto dallo spirito del Vangelo, queste so- no miserie umane, ed è stoltezza addebitarle a una religione essenzialmente liberale e civilizzatrice, sen- za la quale i l mondo non farà mai nulla nè di sta- bile nè di buono. Dico ciò, perchè non fu mai tanto di moda come oggidì i l confundere cose sacre e pro- fane, e tirare in ballo la religione con la politica, e voler l'una responsabile degli spropositi dell'altra, e ora affettare fede e entusiasmi, ora maledire e mi- nacciare scismi: quasiché sia la religione che abbia bisogno di no i: e quasiché Dominedio debba obe- dirci per paura delle nostre bestemmie. Discorsi deliberatamente empi non è troppo facile udirne in società di gente alla buona: ma è commu- nissimo i l sentirne di quelli che, senza volerlo, rive- lano la negazione di ogni credenza. Per esempio, chi di voi non ha inteso le tante volte a dire ? « Che bella cosa a crepare d'un colpo di apoplessia ful- minante quando meno ci si pensa! al termine di un buon desinare, fra lieti amici, coll'ultimo bicchiere in mano, cascar morto d'un tratto, e tutto è finito. »
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