RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
Ah, tutto è finito? Non capite che fra persone do- tate appena di qualche sentimento questo è un par- lare da bestie? Anz,i vi degradate al di sotto delle bestie, perchè almeno i bruti non hanno nè rimorsi del passato, nè terrori dell'avvenire, nè la prescienza della morte che per voi è sinonimo della spaventosa distruzione dell'ente. Ma io mi sento chiamato a parlarvi di pranzi e non a farvi la predica: nè vorrei che in fine di tavola alcuno mi presentasse un b i s c o t ot i n in premio del mio sermone. Perciò finisco replicando che siffatti discorsi sono di pessimo genere e di pessimi effetti, e da severamente impedirs:i e se nessun commen- sale ha i l coraggio di farlo, tocca al padrone di casa prima con garbo e destrezza, poi anche con modi autorevoli e risoluti a far deviare la ciarla da quel corso pericoloso. Io mi figuro di essere un buon capo di famiglia, e di non aver omesso diligenze a fine di allevare religiosamente i miei figli. Do un pranzo per sollievo delle cure quotidiane e per pas- sare alcune ore in allegra società: ed ecco che uno sciocco chiacchierone mi vien fuori con quattro friz- zi volterriani a sparger semi di scetticismo per quan- to vi ha di più sacro nel cuore dei figli miei. Dun- que è gettata ogni premura di tenerli lontani dai
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