RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
l ibri cattivi e dai cattivi compagni, se perfino in casa mia e sotto a' miei occhi si osa guastarmeli, fosse anche per mera leggerezza e ostentazione di spirito forte, ma con la più mirabile indifferenza. Sono co- se da sentirsi a rimescolare i l sangue: e parmi sa- rebbe da compatire quel carattere un po' vivace che, non ottenendo di far cambiare discorso immediata- mente, mettess e mano al vasetto della salsa verde, e minacciasse irrorarne i l viso al filosofante. Miei cari, non vi consiglio di agire precisamente in questo mo- do, nè ritenetelo come precetto integrante dell'arte di convitare: dico solo ciò che io sarei tentato di fare all'occorrenza: e forse appunto perchè sarebbe troppo, i destini non mi concessero di giovare con la pratica la causa dei buoni pranzi. V i prego anzi a non propalare questa mia scappatella : e sopratutto a non cambiarmi le parole in bocca, dicendo intorno che io propongo di tirare i piatti nel viso a chiun- que intavoli discorsi di poca soddisfazione: giacché mi voltereste contro quei pòchissimi amici che, una volta ogni morte di vescovo, vengono a mangiare un boccone alla buona in casa mia. Un altro discorso peggiore, se è possibile, del primo (perchè al primo almeno i ragazzi stanno per solito
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