RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937

disattenti, quando che sono tutt'orecchi, e direi an- che tutt'occhi per capire i l secondo) è quello che.... non so quasi come esprimermi: quel genere insom- ma di discorsi che fa tremare una buona madre per l'innocenza della propria figlia. Povere madri! non basta che debbano talvolta tremare perfino in chie- sa, allorché un rozzo frate sviluppa dal pulpito cer- to tema delicatissimo con una intrepidezza che spa- venta? bisogna proprio che tremino e molto an- che a tavola; giacché tale discorso a tavola è d'una compassionevole frequenza. V' ha gente che non sa dipartirsene mai, e che troverebbe modo di farlo entrare in una dissertazione di araldica, tanto sono abili a cavare da tutto un'allusionaccia, una simil-i tudine, una filza di motti anfibologici, una sconcia allegoria. Considerando la cosa dal lato esclusivo del- la buona creanza e della convenienza sociale, è pur disdicevole e da riprovarsi: poidhè anche in pie- colo circolo, e tutto d'uomini, è probabile che ta- luno non abbia i l coraggio di mostrarsene aperta- mente disgustato, ma che nell'interno dell'animo ne sia nauseato al sommo grado. Se poi vi sono donne, la cosa piglia effettivo carattere d'insulto, perchè im- plica l'idea del nessun rispetto, o anche d'una sini- stra opinione che si abbia di loro.

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