RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937

vinarne, così in via di curiosità naturale, i l grado di avvicinabilità. È un indizoi molte volte fallace, lo ammetto; ma in conclusione è un indizoi che non manca di qualche valore, perchè, a buon conto, chi ride, incoraggia, quand'anche non ne abbia l'inten- zione. In breve: starebbe alle signore, se i l voles- sero, a far dismettere l'uso di tali discorsi alla loro presenza: perciò dovrebbero efficacemente volerlo. Vi sono poi degli originail che in tutta buona fede si credono modelli di castigatezza e riserbo perchè nar- rando, come fanno ogni momento, i più sconci aned- dòtucci, non adoperano la lurida tecnologia della ca- naglia, ma impiegano i l velo trasparentissimo delle metafore e delle circolocuzion,i e si arrestano a qual- che insuperabile reticenza. A costoro auguriamo che difettino onninamente di quest'arte misera: poiché, almeno in onesta compagnia, rinuncieranno a quei temi, non potendo azzardarsi a trattarli con più scur- rile linguaggio. Anzi oserò dire che, necessitato a scegliere fra i due linguagg,i preferirei da loro i l peg- giore, e ciò nei rapporti non della civiltà, ma della morale, che sono i più gravi. Perchè infine con un parlare abiettissimo probabilmente otterrebbero un ef- fetto contrario al desiderato, eccitando nausea (in quel modo che un gran sorso di aquavite rabbiosa — 6%

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