RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
incurabile. Lo sparlare degli individui non vi appor- ta alcun giovamento; anzi peggiora i l male, giacche i moti della più santa indignazione passano per in- vidia: capite? si arrischia nientemeno che di essere creduti invidiois di persone che sono al di sotto della maldicenza, perchè la maldicenza finisce sem- pre a dare qualche importanza a chi ne è soggetto. Per costoro la migliore delle riprovazioni sta nello schivare con ogni studio di parlarne: quando al- cuno l i loda, tacere : pressati a dirne i l vostro av- viso, rispondere freddo freddo : « non lo conosco ab- bastanza », e dare una voltata al discorso. Il silenzio ostinato e anche affettato di chi sa e può parlare, oh! è di una eloquenza terribile: è l'ideale della maldicenza... e nel tempo stesso nessuno potrà mai dire che sia maldicenza. Perciò ha ragione i l pro- verbio che u n bel tacer nno f u m ai s c r i t, t o e avrebbe dovuto aggiungere che non fu mai nemmeno par- lato. Ma, oimè ! noi siamo a tavola, e io calpesto i primi elementi dell'arte mia opprimendovi di morale: e Dio sa che morale! A lei, signor canonico, che ne dice di questo schizzo teorico sulla maldicenza?—• Dal pulpito sarebbe una dottrina un po' troppo nuova e zoppicante; ma esposta fra i bicchieri e per ridere...
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