RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
È però una fortuna che a rendere meno frequenti i discorsi cattivi ci provedono i discorsi semplicemente sciocchi; i quali, se la compagnia raccolta ha i cer- velli un po' vacui d'idee miglior,i hanno diritto di campeggiare durante la mensa; e campeggiano, che è una maraviglia. Uno dei principail discorsi a ta- vola è l'elogio delle vivande, che molte volte diventa un coro di esclamazioni ammirative. «Delizioso!—- Superbo ! •—• Impareggiabile ! — Divino ! » Uno dirà di non aver mai mangiato una cosa tanto squisita; l'altro dirà : « Questo piatto è la mia passione » ; e se state attenti vedrete che almeno per due ore è uomo a passioni insaziabiil e divoratric,i perchè dal- la minestra fino al caffè trova tutto superlativo, e mangia come un lupo. Il più bello è quando i l padrone di casa fa egli stesso il panegirico del proprio pranzo. Un convitato dirà : « Buono assai questo vino » ; e i l padrone : « Cappe- r i, lo credo anch'io, e come costa caro! è vino vec- chione di Groppello, proprio del migliore che fa l'Arcivescovo; e non lo si dà a chiunque, veda: è una fortuna che io conosca i l fattore di Sua Emi- nenza che ogni anno me ne mette in serbo un ba- ri le: insomma, per vino nostrale e pasteggiabile, non permetto ad anima viva di berne uno più ama-
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