RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937

sia stato spannato, due cucchiaiate di zucchero, un poco di drogheria fina, due terzi d'un mostacciuool trito, e sale in proporzione : poi si mette una mezza libbra di fiore di farina sulla tavola ben netta, le si fa un buco piuttosto grande nel mezzo, e si versa • dentro i l liquido, e poi si incorpora a poco a poco, e poi. . . » con quel che segue. Per gli uditori che non bramassero simiil istruzioni, figuratevi che cosa r* interessante a sentirsi recitare una pagina del Cuoco Piemontese o della Serva i s t r u. i t a Dico che la pa- drona di casa con queste lezioni si spoetizza, qua- lunque fisonomia o età essa abbia: perchè non vi è solo nella donna la poesia della bellezza, dei vezz,i dello spirito, ma v'è anche quella di padrona di casa che noi convitati vogliamo imaginarci seduta in sa- la e occupata in opere gentili, e non ai fornelli a lavorare. Stia pure in cucina tutto il giorno, se ab- bisogna: faccia anche tutto il desinare con le pro- prie mani : ma non ce lo racconti, perchè queste so- no cose che noi non dobbiamo saperle. Se poi in- tanto che la signora vi spiega quel processo da cre- denziera, guardandole a caso le dita, vedete l'anello matrimoniale infarinato, e un po' di quella pasta seccata sugli orli delle ugne, allora i l caso da pro- saico che era diventa poetico al massimo grado.

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