RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937

1er far servire un piatto per due vivande. L'una dirà: «Oh, non è sporco»; l'altra; «Il mio è netto; l'ho nettato io con la molica di pane: » una terza: «È buono ancora; c'è stato sopra la galantina che è asciutta. » Per carità, non dite mai più siffatte co- se! Se una famiglia vi dà un pranzo, credete forse di farle un favore o una economia risparmiando alle persone di servizio la lavatura di un piatto? Pare quasi che sappiate per pratica che è una operazione fastidiosa. Se per caso si dimenticano di cambiarvelo, vada: altrimenti, ognuno faccia i l suo mestiere, e i l vostro è di lasciarvi servire, e di saper rappresentare per qualche ora la parte di persone gentilmente av- vezzate: non è poi una eternità da non poterci du- rare: basta i l non voler agire di propria testa, ma fare quietamente come fanno tutti gli altri. Ma, per essere imparziale con ambo i sessi, come credo esserlo con tutti i ceti, darò un altro piccolo avviso che riguarda quasi esclusivamente gli uomin.i Alcun,i abituati alle tavole dei ricchi, dove a ogni vivanda si cambia la posata, si dimenticano che nella classe media questo lusso non si pratica : e, vuotato i l piatto, gli mettono sopra in croce coltello e forchetta. Male! questo atto di distrazione implica un'esigenza che imbarazza e mortifica chi non può soddisfarla.

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