RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
seria e di carattere; nè pretendere molte forchette e molti coltelli dove ce n'è appena per i l bisogno. In queste e tant'altre simiil cose sta i l viver del mondo. Che i signori tengano gran quantità d'argenteria da tavola, va benissimo : come fanno ottimamente a te- nere molti servitori, molti cavalli, molti quadri, ecc., perchè i l lusso alimenta i l commercio, le arti, l ' indu- stria, ed è una benedizione sociale. Ma se c'è una su- perfluità, della quale nessuno dovrebbe sentire la mancanza, è proprio quella del cambiar le posate. Ragioniamo un poco filosoficamente. Diogene fu pure un uomo straordinario: forse i l più matto de- gli uomini savi ma anche i l più savio degli uomini matti; insomma, qualche cosa di grande, se dopo tanti secoli i l suo nome è ancora celebre e popo- lare in tutto i l mondo. Ebbene, egli per cibarsi, e fino per abbeverarsi, non adoperava ohe lo stromen- to naturale delle proprie mani; e questa fu una delle sue glorie maggiori. E noi che nel fiore della vita e della superbia siamo conosciuti appena da po- ca gente del nostro paese; noi che presto presto sare- mo nell'infinito numero di coloro dei quali non si parla più affatto; noi per desinare avremo bisogno di un mucchio di posate per ciascuno? In quanto a me, se i l trionfo della filosofia volesse un sagrificio, 86—-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=