RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
voltata via un minuto) ha mille difetti; lingua lun- ga, grattar sempre qualche soldo sulla spesa, far al- l'amore come una gatta, e poi mi beve lei sola mez- za la cantina; l'avrei cacciata di casa cento volte, ma non è possibile perchè mi fa queste polpettine che sono un delirio. Signor avvocato, ne tira giù una sola? so ben ch'ella burla: subito un altro pajo; oh, in queste cause le proibisco di appellarsi: che dia- mine, perchè non mangia nulla oggi ? pretenderebbe forse di distruggere i l proverbio sull'appetito e sui denti degli avvocati ? Ma la vera morte di queste pol- pettine è a mangiarle fredde a colazione, che si ta- gliano così bene a fettine, con un po' di sale, con quell'unto che si rapprende in gelatina; insomma è una cosa da augurarsi per quel quarto d'ora sordi e muti e privi di tutti i sensi fuor del palato, affinchè l'anima si concentri tutta nella bocca. Ma, donna Eufrasia, coraggio! per quell'affare ci pensa i l signor Onofrio; aggradisca una polpettina, almeno una: non dimando un regno, non le chiedo i l cuore, ma solo di assaggiare una polpettina : mi farebbe questo torto di ricusarla ? » (Mie care Eufrasie, quando vi capita qualche inconveniente agli abiti, applicategli la politica moderna dei f a ti t c o m p i,t i ' già nemmeno il diavolo vi rimedia, per i l momento: dunque di-
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