RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
è rarissimo i l caso che i l domestico nel presentarvi il piatto si faccia coraggio egli pure a seccarvi un pochettino. Insomma, le più allegre mense del buon popolo molte volte sembrano sotto all'influenza d'una congiura di tutti contro ciascuno e di ciascu- no contro tutti per ottenere lo scopo finale dell'in- temperanza e della scorpacciata. Ma v'è ancora di peggio. Quanto al mangiare, una persona, per compiacente e domabile che sia, arriva a quel punto che non può più progredire per la semplice ragione che non è più capace di cibo: e le conseguenze del disordine saranno una digestio- ne laboriosa, qualche peso alla testa e allo stomaco, non dormire una notte; insomma poco male, quan- do i l male sia una rara eccezione alla regola della vita. La cosa cammina ben diversamente col bere. Il vino si lascia ingollare con una terribile facilità, e chi con eccitamenti abusa di una persona distrat- ta nel calor della ciarla, può renderla prima ubria- ca che conscia d'aver bevuto più che poco. Ubria- carsi! sentite tutto lo sconcio di questa idea che deve incutere ribrezzo ad ogni animo delicato? Che dolore e che rimorso per gente onesta vedersi da- vanti un galantuomo che per condiscendenza alle importunità vostre ha perduto anche momentanea-
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