RATTO - LA CUCINIERA GENOVESE - 1893 copia
DEL. V I NO Questa bevanda che Aristofane chiatto il l&tte ili Veneri', o i .Manichei il fiele del Diavolo, è utile o nociva secondo l ' uso o l ' abuso di essa. Facendone un uso moderato, rende ga i . ardi t i, vigorosi; abusandone soffoca a poco a poco il calore naturale, fa perdere fa vivacità ai sensi, solleva gran copia ili vapori al cervello, offusca la ragione, abbrutisci'. Varie sono le qual i tà dei vini. La loro differenza proviene 0 dalle diverse specie d'uva, o dai loro colori, odori e sapori, o finalmente dai differenti gradi di fermento che vi danno al moslo. La bontà del vino è prodotta dalla qualità del terreno, della buona situazione del vigneto, dalla scelta a qualità della pianta. Il vino de'essere sincero, secco, limpido, lino. senza gusto di terra, d ' un color nello e Cerino : deve aver tbrza senz'essere fumoso, corpo senza esser pesante, deve insomma avere un color brillante, tin odore piacevole, un sapor delicato. Il vino non è buono se non quando ha ottenute la completa sua maturi la, lia perduto la sua dol- cezza e si è bene schiarito. Qualunque vino nuovo turba lo slomaco e genera flati se non «iene a tempo debito raffinato; e ciò si dimostra prati» camente dal l'alto che i medici usano indicare i
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=