RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

94 I BISOGNI DELLA VITA lo zinco come la latta, è necessario che la tubatura sia in tutta la sua langhezza ben saldata e che dalla base della casa, 1’ acqua che sgorga sia subito trasportata verso la fogna. Tappezzerie in carta e colori. — Invece delle costose pareti in legno di cui una volta si usava rivestire i muri delle stanze, è ora di moda l’incollare sui muri delle carte colorate di modico prezzo, ma assai meno profittevoli in quanto a igiene. Non sol­ tanto, infatti, per quanto fabbricate bene, queste carte ritengo no l’umidità degli appartamenti, le esalazioni e la polvere; ma a motivo degli stessi colori sono pericolose, contenendo questi per lo più una non indifferente dose di arsenico. Dove più abbonda, forse, è nei colori verdi; il veleno però si trova pure in una grande quantità di grigi, di azzurri, di bianchi e persino nelle tinte miste. Ordinariamente lustre, o dipinte a vernice, quelle tappezzerie arsenicali, sono, è bensì vero, completamente innocue dapprincipio, ma col tempo i colori sbiadiscono, vanno in pol­ vere e i colpi di piumino della polizia giornaliera spandono nel­ l’atmosfera le sostanze velenose che contengono. Perfino la colla con cui la carta viene fissata al muro, può divenir causa d’infezione negli appartamenti umidi. Facilmente vi si corrompe infatti, specie quando le tappez­ zerie sono sovraposte le une sulle altre, racchiudendo in esse dei fermenti e dei germi in quantità, che si decompongono in altrettante materie organiche, come succede in un letamajo. A tali inconvenienti sarebbe forse facile di ovviare mesco­ lando ad ogni chilogrammo di colla, per impedire che si guasti, 15 a 20 grammi d’acido borico; meglio ancora sarebbe, nei locali dove regna una certa umidità, stendere sui muri preventiva­ mente ben arricciati, uno spesso strato di tinta all’olio. Anche nella scelta dei colori da adoperare non si potrebbe usare mai bastante prudenza. Malgrado le numerose disgrazie causate dai colori a base di piombo, se ne vedono coperte anch e