RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ ARTE DI ESSER FELICI 103 anche sole di trecento mila, di fornire questo ettolitro d’acqua ad ogni individuo. Perfino nelle popolose città d’Inghilterra e d’Olanda, dove il servizio dell’acqua è perfettamente regolato, non senza difficoltà si giunge a mettere a disposizione di ciascun abitante dai settanta- cinque agli ottanta litri al massimo. In ogni paese, tuttavia, vi sono molte località assai peggio favorite ancora. La lontananza di qualsiasi corrente d’acqua non permettendo alcuna tub a tu ra , la provvista dell’ indispensabile elemento si può fare soltanto per mezzo dei pozzi e delle cisterne; e la stretta economia, alla quale gli abitanti sono costretti a sottomettersi in quelle stagioni che riescono troppo asciutte e calde, è spesso tanto nociva quanto penosa. Si sa benissimo quali siano nelle città gl’inconvenienti del­ l’acqua di pozzo. Oltre al cattivo gusto ed alle qualità tanto con­ trarie agli usi domestici, che le vengono dal suolo stesso in cui la si raccoglie, quasi sempre è più o meno inquinata dalle infil­ trazioni delle fogne e delle latrine. Ora, non basta che sia già così’poco da raccomandarsi per questo inconveniente, ma vi si aggiunge pure la scomodità nel servirsene. Anche non attingendola a forza di braccia come si usa tuttora nelle campagne, bisogna pur sempre mettere in moto una tromba per attingerla; e dalla corte, o dal pianerottolo dove ordinariamente si trova, trasportar l’acqua in casa, a grandi secchie, secondo i bisogni del consumo quotidiano. Senza dubbio le cisterne dove si raduna l’acqua pluviale, benché non molto più salubri dei pozzi, sono assai più favorevoli alla distribuzione dell’acqua nell’abitazione. Se si colloca, infatti, al livello del tetto il serbatoio in latta od in zinco, destinato a raccoglier le acque delle grondaje, è facile, con pochi metri di tubi, di condurle, con una pressione assai forte, dai piani supe-

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