RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

104 I BISOGNI DELLA VITA riori a quelli inferiori, alla cucina, ai gabinetti di toeletta e in tutte le stanze dove la si voglia utilizzare. Nelle città molto popolose, tuttavia, il solo mezzo veramente pratico di mettere a disposizione degli abitanti una quantità d’acqua sufficiente, consiste nella derivazione più o meno completa dai fiumi più vicini. Questa tubatura, allor­ quando è possibile, risponde bene al tri­ plice problema di edilizia, di economia dome­ stica e d’igiene, che è scopo dell’impresa, ma nei paesi anche più favoriti è sempre di costosissima e molto difficile applicazione, anche per via degli interessi di provincia che si oppongono ad una sottrazione d’acqua, necessaria per le industrie ('). Condotte generalmente da grande distanza per mezzo di canali e di acquedotti, come si vede a Parigi per la Dhuys, l’Ourcq e la Vanne, le acque sono dapprima versate in una certa quantità di serbatoi posti nei punti elevati della città, di dove, per mezzo di canali di diametri differenti, vengono ripar­ tite in tutte le vie dei diversi quartieri. Da questi grossi tronchi, che posano dentro terra e sono ricoperti dal selciato delle strade, si staccano, a livello di ogni casa, dei tubi di minor dimensione; viene poi tutto un sistema di tubi di piombo, pei quali, mercè l’enorme pressione che riceve dalla massa liquida che riempie il serbatojo, l’acqua può venir portata in tutti gli appartamenti sino agli abbaini più alti. 11 pozzo e la tromba. A Acqua del pozzo. — lì. Canna della trom ba — C. Valvola. — D. Stantuffo. — E. Usciia dell’acqua . ( ') A Milano, pe r esempio, s ’invoca da tanto tempo l ’acqua potabile, m a noa si è m a i riusciti a d o ttene r nu lla , appun to pe r le cause suaccennate . (.V d. t .)

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