RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

108 I BISOGNI DELLA VITA dove si sciupa tanto danaro in cose inutili, in gingilli proprio superflui, molti disgraziati fanciulletti, molti vecchi tremano e muojono di freddo nelle soffitte. Combustibili. — Legna e carbone. — Le risorse che ci offre la natura in combustibili sono, è vero, ristrettissime e limitate. Non è senza mille pene e sforzi che ci dà la legna, il carbone, la torba; ed i pochi prodotti artificiali che usiamo pel riscalda­ mento non sono meno costosi,- nè più facili da ottenere. A qualsiasi specie appartengano^ tutte le legna, quando sono al medesimo stato asciutto, sviluppano la stessa quantità di calore. Fra tutte si preferiscono le legna dure, come rovere, faggio, betula, olmo e frassino, perchè danno non troppa fiamma e si riducono più lentamente delle altre in una bragia compatta che si mantiene sul focolare. Le legna tenere, come tiglio e salice, hanno l’inconveniente, quando sono troppo secche, di bruciar troppo presto; il larice che prende fuoco facilmente, spande d’ordinario un odore spia­ cevole di resina e produce molto fumo. Se umida e verde, oltre che abbrucia male e fornisce poco calore, la legna fischia, crepita e sviluppa vapori irritantissimi per gli occhi. Per riscaldare gli appartamenti però è ancora sempre preferibile di adoprare legna fresca, piuttosto che legna senza scorza o navigata, e grossi ciocchi rotondi, piuttosto che fascine o legna spaccata. Calcinata, nelle foreste, sotto mucchi di terra, la legna si con­ verte in carbone di qualità variabile, secondo 1’ essenza degli alberi da cui proviene. La migliore, quella di quercia, dev’essere dura, sonora e non facile a ridursi in polvere. Nel consumare, spande un’abbon­ dante quantità di acido carbonico e d’ossido di carbonio; in altri tempi, quando usavano le vaste camere arieggiate, non se ne soffrivano le emanazioni, ma nei nostri quartierini stretti e ben

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