RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ARTE DI ESSER FELICI 119 numero e delle dimensioni dei becchi; ma questi apparecchi, per quanto eleganti, stancano la vista e convien meglio sosti­ tuirvi i caminetti a fuoco finto, ossia certi pezzi in ghisa rive­ stiti d’amianto, che figurano tizzoni, perforati, attraverso i buchi dei quali passano le fiamme del gas; oppure le ventilatrici , la cui superiorità in confronto a tutte le altre è innegabile. Caloriferi. — In tutti gli edifizi pubblici o privati, costrutti secondo le ultime esigenze dell’ a r te , si distribuisce economica­ mente, mediante caloriferi, un discreto calore, nei differenti locali, compresi gl’ingressi e le scale. Infatti, questi ingegnosi apparecchi permettono d’ utilizzare nel riscaldamento i combu­ stibili di minor costo, non lasciano perdere che una piccola quantità del calorico che sviluppano, e siccome con poca spesa spandono pure una temperatura uguale, si comprende come siano generalmente preferiti per riscaldare un grande stabilimento e così pure una palazzina od una casa particolare. Secondo l’importanza e la disposizione dei locali, si può sce­ gliere fra i caloriferi di sistemi diversi e di modelli svariati; composti tutti in forma di un focolare principale e d’una caldaja i cui tubi fanno circolare nello spessore dei muri e sotto gl’im­ piantiti degli appartamenti Varia calda, il vapore o Vacqua calda. Caloriferi ad aria calda. — Questi caloriferi, che si ponno paragonare a delle vaste stufe ventilatrici, sono i più semplici ed i più usuali. Si collocano d’ ordinario nel sottosuolo, in un rettangolo di mattoni, come lo indica la figura, e i tubi sono disposti nella parte superiore. Uno di questi comunica col di fuori, dove va ad attinger l’ aria in un punto in cui sia più p u ra , e dal fo­ colare che attraversa, facendovi parecchi giri, si dirige verso tutti i locali dell’ abitazione per distribuirvi l’aria calda. I caloriferi costruiti con simile sistema sono di vari modelli, Più o meno perfezionati. Uno dei più raccomandabili è il calo­

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