RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L’ARTE DI ESSER FELICI 7 Sarebbero per contro da biasimarsi del tutto se persistessero, saziata la fame, a ingollare vivande e vino per il solo gusto di mangiare e di bere; ma il contadino, nel caso medesimo, non sarebbe maggiormente degno di scusa, per quanto grossolano sia il suo cibo; poiché non è meno irragionevole lo impinzarsi con la minestra di cavolo che colle pernici ai tartufi, di u b r i a carsi col vino da quaranta centesimi al litro come col champagne! A questo riguardo, regna un perfetto accordo fra la fisiologia, l’ igiene e la morale, il cui scopo è precisamente di regolare la condotta dell’uomo sulla via della sua maggiore felicità. Ora, questa felice armonia è tutto quanto si può augurare nell’accom- pimento di un bisogno qualsiasi, la morale non essendo mai realmente buona se non quando riposa sulle leggi dell’igiene e della fisiologia. Evoluzione dei bisogni. — I bisogni, di mano in mano che s’invecchia, si moltiplicano e si fanno più esigenti. Presso un popolo che progredisce in civiltà, come presso l’individuo che si sviluppa, si succedono, d’altronde, nello stesso ordine e subiscono sensibilmente le medesime fasi; i bisogni più grossolani si mani festano colla massima intensità dapprima, per diventar col seguito sempre meno imperiosi a misura che i desideri sensitivi e in tellettuali si manifestano e si pronunciano. Cosi la tribù selvaggia come il ragazzo sono esclusivamente dominati dal bisogno nutritivo. Mangiare e bere è il loro pensiero. Per la gente che fa una vita nomade, un pasto copioso è la su prema consolazione; e così il bambino non conosce maggior delizia che d’attaccarsi al seno della nutrice. Successivamente, nel ragazzo già fatto grandicello, si risve gliano i bisogni. sensitivi. Tutto ciò che piace ai sensi è desiderato ardentemente: gli oggetti brillanti,i colori vivaci, i giojelli,le ghiot- tornie, i profumi, la danza, la musica, gli spettacoli, tutto ciò che colpisce, in una parola, la vista, il tatto, il gusto, l’odorato e l’udito.
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