RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
132 I BISOGNI DELLA VITA E L E T T R I C I T À . Illuminazione elettrica. — Vedendo i passi giganteschi che fanno di concerto la scienza e l’ industria, c’è da aspettarsi che l’ illuminazione a gas tanto in voga oggidì, venga soppiantata fra non molto da \Y illuminazione elettrica nella maggior parte delle sue applicazioni. E questo sarà ancora un grande progresso, l’elet tricità essendo destinata a renderci ben altri servigi tanto in casa che fuori; forse, dal lato igienico, saremo più sacrificati, se non che i nostri scienziati troveranno senza dubbio il mezzo di riparare i nostri occhi dai raggi malefici di una luce troppo viva. Durante un mezzo secolo si è invano cercato il modo di ren dere l’illuminazione coll’elettricità veramente pratica nell’interno delle abitazioni. Per riuscirvi bisognava risolvere dapprima, come fece Edison, il gran problema della divisione della corrente fornita dagli appa recchi elettrici; poi, inventare delle lampade di una struttura affatto speciale, in cui la luce potesse brillare in tutta la sua vividezza, imaginare, finalmente, dei serbatoi di elettricità, degli accumulatori, poco voluminosi per poterli maneggiare facilmente, suscettibili tuttavia di alimentare per tutta la notte una o diverse lampade. In attesa che potenti macchine elettro-dinamiche, collocate in tutti i quartieri, ci permettano di ricevere nelle nostre case l’elet tricità illuminante o motrice, come si riceve il gas e l’acqua, sono specialmente le 'pile di bicromato di potassa, le pile Grenet quelle che si usano per produrre la corrente in casa. Disposte a batterie più o meno potenti, queste pile sono rian nodate, mediante fili di metallo, agli accumulatori a lame di piombo, secondo il modello inventato da Gastone Piantò e modificato in questi ultimi anni da diversi altri elettricisti. In poche ore, l’ac
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