RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L’ARTE DI ESSER FELICI 147 tappezzeria, un ricco drappo orientale cadente a larghe pieghe, fanno sempre buonissimo effetto in una vasta inquadratura. Generalmente si arreda l’anticamera con un mobilio solido e ridotto agli oggetti d’una stretta necessità, quali un banco con cuscini di drappo o di velluto, alcune sedie o poltrone e una tavola di vecchia quercia. È indispensabile collocarvi un porta- bastoni con uno specchio, e patere in quantità sufficiente; sulla tavola un calamajo artistico, un bacile di rame cesellato servibile come portacarte; al caso, una bella pianta o vasi di fiori per spargere allegria sull’insieme quando sembrasse un po’ triste. Sgraziatamente è ben raro, se si eccettuano le case private e le abitazioni parigine di lusso, che l’ingresso d’un apparta mento si presti anche a questa ornamentazione elementare. Quasi sempre tutto lo spazio disponibile è occupato dal portaombrelle ; bisogna accendere il gas di pieno giorno; l’ultimo e non minore inconveniente sono le emanazioni sgradevoli o malsane che vi giungono sempre dalle porte mal chiuse della cucina e del cesso. CUCINA. — CREDENZA . Collocamento della cucina. — La cucina è il laboratorio della casa, e la credenza, quando ne è separata, è il centro di tutti i servizi. Guardando dal lato solo della comodità, la cucina dovrebbe esser posta nel mezzo dell’appartamento. Ma la cosa presente rebbe tanti inconvenienti, che questo locale essenziale viene allonta nato dagli altri quanto è possibile e ricacciato verso l’anticamera, in vicinanza dell’ingresso principale e della sala da pranzo. Nelle case in «ui l’architetto ha potuto costruire una scala di servizio indipendente dallo scalone, non v’è nulla da rimpro verare a questo ordinamento, poiché in tal caso il vestibolo o l’anticamera sono generalmente separati dalla cucina e dalle latrine per mezzo d’ un corridojo; ma nel maggior numero degli
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