RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ARTE DI ESSER FELICI 149 Mobilio della cucina. — Il mobilio della cucina, affatto speciale, sarà limitato agli utensili ed ai mobili veramente usuali. Uno o due grandi tavoli massicci di quercia o di faggio sempre puliti ne occuperanno i lati, e saranno abbastanza solidi perchè vi si possano tritare, pestare e preparare le vivande, fissarvi un macinino da caffè, una grattugia ed un utensile per pulire i coltelli. Allato dovrà trovar posto un ceppo col tagliere e la coltella ; in a ltri luoghi il buffet, uno sgabellone a gradini e una fontana filtrante, se non si è messo un filtro in rapporto diretto coll’acquajo. Fornelli. — Ma il mobile caratteristico della cucina è il fornello. In campagna, dove Fon tana m tran te . lo spazio non è misurato con parsimonia e le operazioni culi­ narie sono generalmente semplici e prim itive, a dir v e ro , è ancora l’ampio e alto camino che serve press’a poco esclusiva- mente alla preparazione dei pasti, e solo la casa padronale è provveduta di un fornello in mattoni, i cui focolari non si accen­ dono che nelle grandi occasioni. In città, al contrario, il camino di cucina è scomparso davanti al fornello, che gli è incontesta­ bilmente superiore sotto il doppio aspetto dell’economia e della comodità, ma che non ne presenta i vantaggi igienici. Per le cucine importanti si fabbricano oggigiorno fornelli in ghisa d’ogni dimensione. Ve ne sono di grandissimi per uso degli alberghi e delle famiglie numerose, dei mezzani e dei piccini per le famiglie più modeste, e questi ultimi sono del resto perfetta­ mente costruiti come i più colossali. Si compongono tutti d’un focolare più o meno vasto, posto di solito nel centro dell’appa­ recchio e nel quale si può bruciare legna, carbone minerale o coke; d’uno o più forni dove si fanno rapidamente arrostire le vivande; d’un serbatojo d’acqua calda e d’una tavola superiore,

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