RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

154 I BISOGNI DELLA VITA completare il corredo che la diligente massaja chiama con tanto orgoglio la sua « batteria ». Ogni giorno l’industria moltiplica, perfeziona questi utensili; ma non bisogna scegliere che quelli i quali, presentando un reale carattere d’utilità,non possono in alcun modo alterare gli alimenti, nè modificarne il sapore. I diversi metalli impiegati nella fabbricazione degli utensili da cucina sono ben lontani dall’essere raccomandabili per tale riguardo. Il rame, uno dei più usati, è impiegato specialmente per fabbricare le cazzeruole, le bacinelle e in genere la maggior parte dei vasi in cui si fanno cuocere gli alimenti. Non è solo per la sua solidità che vien scelto, ma perchè si presta meglio del va­ sellame di ferro o di terra alla buona preparazione dei cibi. Per altro si conosce con qual facilità questo metallo è ossidabile in contatto coll’acqua salata, coll’aceto, col vino, con un acido qua­ lunque e anche con un corpo grasso. Si copre allora d’uno strato più o meno alto di verderame, e malgrado che da qualche anno si mettano in dubbio le proprietà velenose di questa sostanza, è forza riconoscere che la sua formazione sugli utensili di rame è un inconveniente contro il quale non si avranno mai troppe precauzioni. Se il verderame non è assolutamente velenoso, ca­ giona almeno nausee, vomiti e coliche, e perciò conviene non adoperar mai in cucina che vasi bene stagnati, d’una nettezza scrupolosa, in cui non si lasceranno raffreddare nè rimaner troppo gli alimenti. II ferro bianco ed il ferro battuto, tanto usati comunemente nelle piccole famiglie, hanno sul rame il vantaggio del buon mercato. Se ne fanno in ispecie cazzeruole, ramini, tegghie, girar­ rosti, colabrodi e molti altri oggetti. Gli utensili destinati alla cozione delle vivande hanno il grave difetto di scaldarsi troppo presto e di dare troppo facilmente alle preparazioni culinarie un sapore di bruciato. Per la fabbricazione dei semplici reci­

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