RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

168 I BISOGNI DELLA VITA damaschi di seta o di lana panneggiati secondo il gusto del momento, orlati di frange o di nastri in tappezzeria adattati alle armature di legno scolpito delle finestre, sempre in relazione collo stile dei mobili. A meno che non lo richieda la forma arcaica del mobilio, non si metteranno vetriere alle finestre del salotto; ma si copriranno i vetri con un tessuto trasparente e leggiero che setaccia la luce senza opporsi alla perfetta illuminazione del locale. Le mussoline intessute d’ oro o ricamate, il tulio, la guipure si prestano in tal caso alle più fortunate combinazioni, mentre lasciano sempre passare una bella luce bianca nell’appartamento. E dunque a torto che vengono qualche volta posposte alle cortine di taffettà di color rosso o turchino, traverso le quali non passa che una luce colorata, forse molto gradevole all’occhio, ma poco raccomandabile sotto l’aspetto dell’igiene. Riscaldamento. — Il salotto, qualunque siano le sue dimen­ sioni, può essere convenientemente scaldato da un chiaro e buon fuoco di legna in un caminetto ben costruito. Difatti non è soltanto essenziale che questo caminetto non dia fumo o cattivi odori; importa altresì che sia abbastanza grande per inviare il calore e l’allegria della sua fiamma a tutte le persone che nel­ l’inverno vi si accostano a far conversazione; inoltre bisogna che il focolare sia abbastanza profondo, perchè i ciocchi infiam­ mati non possano mai, rotolando sugli alari, rischiare d’ incen­ diare i vestiti e i mobili. Nel salotto, del resto, il grave e reale inconveniente del cami­ netto aperto sta tutto nel pericolo che vi può essere per le dame se gli si avvicinano troppo. Attirati dalla corrente d’aria del camino, i leggieri volanti, i nastri dei loro vestiti, a contatto del fuoco si accendono improvvisamente, e per quanta prontezza si metta nel soccorrere la vittima d’un così sgraziato accidente, è sfortunata­ mente raro che le si possano risparmiare bruciature dolorose.