RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L ’ARTE DI ESSER FELICI 171 invece si veglia nel salotto leggendo, chiacchierando, ricevendo senza cerimonie gli amici intimi, alla luce d’una buona lampada e sotto il riflesso d’un elegante paralume. GABINETTO DI LAVORO. Mobilio. — Poche case oggidì sono sprovviste di una biblioteca. Ai nostri tempi infatti i libri son necessari quanto il pane ; bisogna istruirsi, bisogna sapere, occorre nutrire lo spirito non meno del corpo, o almeno riposarsi quotidianamente dalle fatiche e dalle noje con amene letture. Grande o piccina la biblioteca è dunque ormai un mobile indispensabile della casa, tanto in città come in campagna, e bisogna adoperare tutto il giudizio e tutta la cura di cui si è capaci per comporla. Un buon libro che si compera è un amico che si acquista, un ospite intimo compiacente e 'discreto che senza costare nè imbarazzare è sempre pronto a dare, inter rogato, un avviso, un consiglio, un’idea. Certo che lo spazio troppo ristretto di cui possiamo disporre nella maggior parte delle abitazioni urbane, permette assai rara mente di consacrare una stanza intera alla biblioteca. Bisogna per ciò che l’ esercizio d’una professione liberale necessiti l’in stallazione d’un gabinetto di lavoro, d’uno studio almeno, dove è naturalmente il posto dei belli e buoni libri. Ma nelle case più modeste, quanti spazi perduti, quanti angoli vuoti o mal riempiti restano ancora nel salotto, nella sala da pranzo o nella stanza da letto da occuparsi utilmente con una biblioteca, uno scaffale, una semplice assicella con un numero sufficiente di opere ben scelte! In città, dove ormai con tanta facilità possiamo procu rarci i libri, non v’è famiglia, per quanto povera, che non possa concedersi questa ottima soddisfazione; e nelle campagne, dove 1 istruzione fa rapidi progressi, la biblioteca domestica è tanto
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