RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
174 I BISOGNI DELLA VITA tista non assetterà il suo studio come l’affarista il suo gabinetto, o come il giornalista il suo ufficio. Le stesse opere che quest’ul timo porrà in biblioteca non saranno più quelle scelte dal chimico o dal medico. Così per gli uni la decorazione di questa stanza sarà affatto capricciosa e pittoresca e ottenuta con quadri, statuette, cera miche, roba chinese; per gli altri sarà seria e scientifica, e com posta soltanto di istrumenti di studio, di oggetti speciali, come barometri, microscopi, sfere e rilievi geografici, il cui aspetto complessivo in un gabinetto ben tenuto non mancherà di produrre anch’esso un gradevolissimo effetto. Finalmente, più d’ogni altra stanza dell’appartamento, quella di lavoro deve essere silenziosa e perciò isolata; così, per evitare Tubo acustico e suo fischietto- ogni perditempo, è indispensabile che sia in comunicazione col l’anticamera per mezzo d’una soneria elettrica, o meglio ancora di un tubo acustico che permetta al padrone di casa di chiamare un domestico e di dare un ordine senza muoversi dal suo posto. Il tubo acustico, terminato da un’imboccatura dov’è assicurato un fischietto di richiamo, si adatta alle orecchie o alle labbra secondo che si vuol ascoltare o parlare. Meno soggetto a gua starsi del telefono, esso basta per la comunicazione a breve distanza, e può essere installato dappertutto con poca spesa.
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