RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ARTE DI ESSER FELICI 13 Non è qui, tuttavia, il caso di sviluppare una tesi tanto com­ plessa, e neppure d’insistere di più su uno degli argomenti che maggiormente s’ impongono alle meditazioni dei fisiologi e dei pensatori. Contentiamoci semplicemente di constatare che nei tempi in cui viviamo e nelle condizioni in cui ci pongono le leggi, i costumi, le convenzioni sociali odierne, la vita in famiglia sol­ tanto ci permette la piena e completa effusione dei nostri bisogni amorosi. Amor di donna, amore di fanciulli, non si conoscono, non si posseggono veramente, se non alla condizione di comporre una famiglia! Senza dubbio, si vedono matrimoni liberi perfettamente felici, la felicità dipendendo, in special modo, dal carattere degli sposi e non da una semplice formola del codice; ma se la moglie ed il marito, uniti liberamente trovano ogni vantaggio a tale associa­ zione, i figli, protetti insufficientemente dalla legge, si trovano in una posizione tanto critica, che riesce ben diffìcile ai parenti affe­ zionati di tenerli in tale situazione, e questi finiscono poi sempre col legittimare il matrimonio onde i figli possano usufruirne. La vita in famiglia. — Ammogliatevi! ammogliatevi, ripete­ remo ai nostri giovanetti, coi moralisti e coi filosofi. Ammoglia­ tevi nel vostro interesse, per essere felici ; ammogliatevi nell’ in­ teresse della patria e per darle dei prodi e forti figli! Certo, le ragazze non mancano e non si fanno pregare troppo. Esse sono numerose ed aspettano! Sono in tante, a centinaja, a migliaja, che non avendo altro sogno, aprono il cuore e le braccia! Ma i giovanetti? Oh quanto divengono rari e come si fanno stirac­ chiare per esser presentati*! Quante esitazioni, quanti tentennamenti, che fila di conti e di calcoli prima di scegliersi una compagna! Eh! che volete ! dicono scrollando le spalle, bisogna, oggi- giorno, aver delle rendite per prender moglie davvero ! Le donne sono tanto spendereccie, così capricciose, così diffìcili da contentare, che l’accollarsene una sulle proprie spalle è un affar serio!