RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
184 I BISOGNI DELLA VITA vizio, girava di stanza in stanza con un annafflatojo conico, a forma d’imbuto, e pel filo d’acqua che ne usciva, disegnava alla svelta, sull’impiantito, dei rabeschi capricciosi. Questa dolce pioggerella, alla quale seguiva la spazzatura, si credeva che smorzasse la polvere. È possibile; ma colla polvere formava pure un vero terriccio framisto a fermentazioni ed a germi, che la granata spingeva in tutte le tessiture e buche del pavimento. Percui, se appena la casa fosse stata un po’ umida, com parivano ad ogni momento muffe e funghi svariati dagli interstizi delle assi, probabilmente con una quantità di microbi che, secondo la loro natura, potevano influire molto sfavorevolmente sulla salute degli abitanti. A questa pratica irrazionale, si aggiungeva, e lo si fa oggi ancora, la spazzolatura a fondo delle tende e dei tendoni, la batti tura accanita dei letti e delle seggiole, la spolveratura col piu mino dei mobili e dei muri. Che c’è di più illogico e pericoloso, tuttavia, di questa pulizia apparente? È egli possibile che le nostre intelligenti donne di casa seguano ancora simili erronei costumi, dopo tutto quanto ci è stato rivelato sul modo di svilupparsi e di propagarsi delle più pericolose malattie, nei recenti lavori degli igienisti? In qualsiasi appartamento, infatti, può aver dimorato una persona affetta da vajuolo, da febbre tifoidea, da grippe, o da qualunque altra malattia. I germi impalpabili o contagi che senza dubbio ha sviluppato, si sono disseminati nell’ambiente, hanno vagolato per l’aria della stanza, che dolcemente li ha deposti sui muri, sulla carta del parato, sul cornicione; o, protetti dalla polvere, hanno conservato tutta la loro maligna influenza, tutta la perniciosa forza loro. Tenga un malaugurato colpo di piumino! Ed ecco i terribili fermenti risvegliati e rimessi in circolazione, respinti nell’atmo sfera insieme alla polvere sollevata, che presto 'ricadono qua e
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=