RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

186 I BISOGNI DELLA VITA là, sull’impiantito, sui mobili, sui vestiari, sulle mani, sul viso, sulle labbra degli « abitanti » la casa; eccoli penetrare negli armadi, socchiusi; insinuarsi nei colli delle bottiglie; posarsi sui cibi, il pane, il latte, il brodo, i piatti e le vivande già am­ mannite. Alcuni momenti dopo s’introdurranno cogli elementi nelle vie digestive di questa o di quest’altra persona che ingojerà senza pensarvi quel nutrimento, e per poco che trovi il terreno favorevole, riprodurranno in essa la funesta malattia da cui furono generati! Dimostrati dalla scienza moderna irrefutabilmente, questi fatti, gravi quanto strani, si rivelano ogni giorno, nelle nostre case, con fenomeni rimasti a lungo inesplicabili, ma che tutte le nostre donne di casa capiranno ormai facilmente. Così è che il latte che impazza, il brodo che inacetisce, il vino, il pane, le conserve, il cacio che si coprono di « fiori » e di muffe, hanno certamente ricevuto per mezzo dell’aria i vari germi che, nella loro sostanza, determinarono tali reazioni chi­ miche, o fecero schiudere, alla superficie, quelle strane vege­ tazioni. Scuotendo ogni mattino i tappeti, spolverando e battendo i mobili, non si fa dunque pulizia, ma si seminano in realtà dei pericolosi fermenti e dei microbi. Invece di levare o distruggere i germi, si spandono, si diffondono, si lavora attivamente alla loro propagazione. Come fare adunque e qual sistema adottare per conservare la pulizia in casa, senza andar contro alla ragione, alla scienza ed all’igiene? Un’ imperiosa indicazione si presenta a tutta prima alle nostre massaje. Non sollevare punto la polvere, e per ciò, rinunciare più che si può, alle granate ed ai piumini! Strusciare gl’impiantiti di legno colla cera, che tura le fes-

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