RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L ’ARTE DI ESSER FELICI 191 erigere un chalet in pianura, nè una casa campestre di genere normando in un sito alpestre, senza commettere un grave errore contro le regole dell’arte e del buon gusto. Volendo costruire in una regione fredda e montuosa, convien fare un piccolo castello sullo stile Luigi XIII; mentre in un paese caldo e ondulato, se si desidera fabbricare una residenza piacevole, bisogna ricorrere alla villa italiana. Costrutta la casa nel punto scelto, le dipendenze che la deb bono completare, saranno necessariamente in armonia col corpo principale della casa, nello stesso modo che l’abitazione dovrà esserlo colla località che la circonda. Al corpo principale di fab bricato, a cui sta davanti il cortile tenuto sempre in ordine, si potrà spesso unire una serra, un giardino d’inverno, senza nuo cere all’aspetto; ma bisogna aver cura di tenerne lontane le scu derie, i pollai, tutto ciò insomma che oltre allo sfigurare sarebbe causa di rumori o di emanazioni disgustose. IL PARCO 0 GRAN GIARDINO. Non è punto necessario di essere un riccone per darsi il lusso di adornare la casa di campagna con un parco o con un gran giardino. Ben modesto dovrebbe essere il rinchiuso dove non si potessero piantare intorno al fabbricato alcuni alti alberi, dise gnarvi qualche viale girante attraverso le ajuole erbose. Perfino in una piccola proprietà di reddito, è sempre facile, senza grandi sacrifizi, il consacrare un angolo di terra alla col tivazione, al lavoro di puro diletto. Ci si riposa dalle più aspre fatiche che esige il lavoro dei campi; ci si distrae, con piace voli occupazioni, colle cure che richiedono giornalmente le attese messi, i futuri raccolti. Per quanto bella sia la campagna dove si va soltanto per
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