RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

192 I BISOGNI DELLA VITA riposare, non è punto male, d’altronde, di trovarvi, oltre al parco, dove spesso ci si annoja, una prateria dove si assiste in giugno al taglio dei fieni; un campo di grano che si vede mietere in luglio; una costa piantata di viti dove si prende piacere a ven­ demmiare in settembre. Eminentemente igienici, questi rustici lavori variano pure molto gradevolmente le distrazioni usuali che procura il soggiorno della campagna ; la pesca, la caccia, le escursioni. Costituiscono una ginnàstica eccellente, e mentre for­ tificano il corpo, forniscono allo spirito una semplice e sana occu­ pazione che lo preserva dalla noja. Primi lavori. — Qualunque terreno, per quanto arido e sterile, può essere reso fecondo dalla mano dell’uomo, a forza di lavoro e di perseveranza; ma quando si tratta di creare un parco, d’or­ dinario si lavora su un suolo fertile o già coltivato, e tutto il problema consiste allora nel modificare lo spazio di cui si può disporre, secondo il piano proposto. Per riuscire e far veramente una cosa [di buon gusto, non sempre basta di impiegarvi zelo, attività e capitali sufficienti. Sono indispensabili nozioni estese pel giardiniere paesista, che vedendo la natura coll’occhio dell’artista, dovrà essere ora dise­ gnatore, ora geometra, architetto, geologo, agronomo, botanico, orticultore. Prima di fare qualunque cambiamento nello stato delle cose, studierà a lungo e minutamente tutto il partito che ne potrà trarre. Egli non si occuperà soltanto di trasformare la sua pro­ prietà fondiaria; dovrà pure tener calcolo, per evitare ogni con­ trasto dannoso, dell’aspetto del paese circostante, dell’apparenza e dell’effetto delle proprietà vicine. I suoi progetti ben concepiti e maturati, disegnerà i piani, stabilirà i preventivi, fino a che, fissato perfettamente sulle sue intenzioni, non abbia più che a metterle ad esecuzione senza paura di essere interrotto ad ogni piè sospinto da esitanze scoraggianti quanto costose. \

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