RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ARTE DI ESSER FELICI 203 zione del parco si può ancora porre nella vicinanza dell’abitato, sui pilastri delle porte e sugli zoccoli dei terrazzi, vasi di terra­ cotta o anche di ghisa, in cui si pongono piante dai fiori chias­ sosi e dal fogliame colorato. Piantagioni. — È specialmente alla piantagione degli alberi e degli arbusti che bisogna recar molta attenzione e gusto. Invece di andar alla ricerca di specie differenti da quelle che cre­ scono in paese, im­ porta esaminare fra queste ultime i tipi che riescono meglio e di sceglierle fra tutte per comporne almeno i gruppi principali. Cosi si ottiene l’ armonia perfetta fra il parco e la campagna cir- Banco a ten a con stecche elastiche, costante e le prospettive più lontane sembrano naturalmente con­ tinuare i primi piani del giardino. Non è mai per folte masse che si debbon fare le piantagioni, ma bensì per gruppi di due fino a quindici alberi. Allora soltanto le macchie, mentre producono molta ombra, restano penetrabili alla luce perchè l’erba ed i fiori selvatici possano ancora coprire il suolo. Intorno agli alberi e irregolarmente si dispongono a gruppi ed a cespugli degli arbusti, che senza intercettare la vista, fanno parere le macchie più profonde e più lontane. Lungi dall’escludere assolutamente i vegetali esotici, la mag­ gior parte dei quali sono molto ornamentali pel fogliame o pei fiori, saranno da riservarsi per adornarne le ajuole più vicine

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