RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
21-2 I BISOGNI DELLA VITA d’un’acqua corrente, bisogna assolutamente, se si vuol coltivar fiori, attinger acqua ad un pozzo, sia mediante una tromba, sia col mezzo di due secchi all’estremità di una corda scorrente su una carrucola. Una cisterna, una fossa, oppure dei tini alimentati dall’acqua piovana, possono pure essere di grande soccorso; ma negli anni di siccità non bisogna fare troppo assegnamento su questi soli mezzi per l’inaffiamento d’ un giardino di qualche importanza. Il miglior sistema d’inaffìare, o, come dicono i giardinieri, di « bagnar » le piante, consiste nello spandere regolarmente e dol cemente su di esse l’acqua attinta in un inafHatojo. Da gran tempo in uso, questi recipienti non hanno subito finora modificazioni note voli. Capaci in media di do dici a quindici litri, si fanno sia di latta, sia di zinco sia di rame ; quelli di zinco, sono ordinariamente di forma o- vale e muniti di manico semicircolare che li rende comodissimi al maneggio. Al tubo più o meno lungo dell’inafflatojo, pos sono adattarsi, secondo il bisogno, una rosa bucherellata, un becco a piccolo orifizio, o ancora una linguetta metallica che, dividendo l’acqua, la sparpaglia. Per l’inaffiamento degli arbusti e delle piante alte, siccome sarebbe diffìcilissimo e molto faticoso il versare dall’alto il con- * tenuto d’un inaffìatojo, ci si può servire, con maggior frutto, tanto di una tromba a carretto, il cui tubo aspirante peschi di rettamente in una cisterna, come di una piccola tromba a mano che peschi in un secchio di liquido, il cui getto viene rivolto alle radici ed al fogliame. Qualunque sia il sistema e l’apparecchio
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=