RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ARTE DI ESSER FELICI 215 prima, si procede alla stessa operazione per le altre, parallela- mente e senza premura, e poi le seguenti fino all’altra estremità del lembo di terra che si deve vangare. Concimando il terreno nello stesso tempo, si depone l’ingrasso in fondo ad ogni fossa, ma non troppo profondamente, per modo che abbia ad essere in contatto colle radici delle piante. Sementa. — Dopo una buona vangatura si può intraprendere la sementa, con ogni probabilità di buon esito quando si osser­ vino bene alcune precauzioni indispensabili per sì delicata ope­ razione. Per seminare i fiori e gli ortaggi bisogna aver cura di scegliere una bella giornata di primavera. Quando siamo sicuri della buona qualità dei semi, per impedire che le piante crescano troppo fitte, si mescolano i semi leggieri o fini con dieci o do­ dici volte il loro volume di terra o di sabbia fine; poi piena la mano di questa mescolanza, la si getta alla volata sul suolo, an­ dando un passo dopo l’altro da un’ estremità all’altra del pezzo di terra e ritornando indietro fino a che la provvista destinata alla sementa sia del tutto esaurita. Con un rastrello si ricoprono i semi di un leggiero strato di terra o di terriccio, che si pigia dolcemente o che si calpesta coi piedi per far aderire bene i semi al suolo. Finalmente, se il tempo è asciutto, si termina con un’inaffiatura che va ripetuta per vari giorni onde attivare il germogliamento. Quando si seminano piante di un certo volume, invece di praticare a quel modo, è meglio tracciare coi denti di una zap- pettina una serie di solchi paralleli, in fondo ai quali si depon­ gono i sémi, per ricoprirli in seguito coJla terra deposta sui bordi dei solchetti. Qualunque sia il sistema adottato, dopo la semina, è sempre bene di stendere sul suolo un leggiero strato di paglia o di strame, che impedisce l’indurimento della terra per le inaffiature, e favorisce molto la nascita della pianta. Trapiantamento. — Per poter sviluppare in tutta la loro per­