RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
216 I BISOGNI DELLA VITA fezione buon numero di piante coltivate debbono essere trapian tate di buonora, su un terreno differente da quello in cui ger mogliarono. Quando è giunto il momento di intraprendere questo lavoro, che i giardinieri chiamano tra-pianlamento, scelgonsi le pianticelle sul quadratello dove saranno state seminate in vivajo; si prende un pugno di queste pianticelle nella mano sinistra, e colla mano destra armata d’un cavicchio, le si conficcano una ad una nei buchi che si fanno a distanze uguali sul pezzo di terra dove deve completarsi il loro sviluppo. Zappatura. — Sarchiatura. — Sul nuovo terreno, che si sarà preventivamente inaffìato un poco, o meglio ancora ricoperto con un pagliccio, per facilitare l’attecchimento delle pianticelle trapiantate, queste richiedono cure assidue. Non soltanto nell’e state sono indispensabili inaffìature gior naliere, ma occorre pure, quasi quotidia namente, e in ispecial modo quando il suolo non sia stato coperto da pagliccio, sollevar la terra con una zappettina a bidente, romperla e sparpagliarla, se la siccità l’avrà indurita, onde renderla permeabile all’aria ed alla rugiada della notte. Bisogna riparar le piante ancora tenere e fragili dai loro numerosi ne mici; dalle lumache e dagli in setti che s’attaccano alle foglie ed ai bottoncini dei fiori, dalle larve e dai grillo-talpa che ne rodono le radici; bisogna, me diante un sarchiatojo, estirpare le male erbe che si sviluppano a loro spese. Questi lavoretti non sono, è vero, nè difficili nè penosi; fatti in un giardino di diletto, formano oggetto di distra zione ben più che di occupazione faticosa; sono pure largamente Sarchiatojo.
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