RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
L’ARTE DI ESSER FELICI 375 una terrina ben butirrata, ecco che si ottengono in un momento gli uovi fr it ti, gli uovi affrittellati o in piatto, gli uovi biscotti, gli uovi in burro nero, secondo che, dopo averli diversamente conditi, si lasciano gli uovi o il fritto più o meno tempo sul fuoco. Si fanno gli uovi sodi, ripieni o in insalata, si preparano in crema o si servono al- l’ aurora in una salsa bé chamel. Nè maggior diffi coltà v’è nello sbatterli in una casseruola e fare gli uovi strapazzati in venti ma niere, secondo che vi si me scola questo o quell’accesso rio o condimento, erbe aro matiche, cime d’asparagi, sugo, presciutto, funghi, formaggio; come non. è diffìcile preparare, rompendoli nell’acqua bollente, gli uovi in camicia, che indi si vestono di una salsa, di una purè o di una qualunque guarnitura. E la numerosa serie delle frittate non attesta forse il gran merito degli uovi non che la loro elasticità culinaria? Se ne com pongono in ogni guisa: alla giardiniera, con le erbe aromatiche, Yacetosella, i funghi, il lardo, il presciutto, il rognone, i pomi, il rum , le confetture ; e qualunque sia la forinola, è sempre un cibo eccellente quando è ben riuscito. Certe frittate, a cagione dello zucchero e degli aromi che vi si aggiungono, uniscono strettamente la cucina alla pasticceria, nel cui dominio gli uovi non sono meno estesi che nella cucina stessa. Infatti non v’ è pasta, crema, schiuma o tram$sso che non debbano loro almeno in gran parte il loro sapore delicato. Latte. — Le femmine dei diversi animali domestici, la vacca, la capra, la pecora, Vasina, ci forniscono tutto il latte che sotto qualunque forma serve alla nostra alimentazione; ma il latte di Uovi al latte.
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