RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
384 I BISOGNI DELLA VITA dell’anno si è forzati di strappare, sarchiare, estirpare una per una fino al momento della messe. Venuto il momento di dar di piglio alla falce, bisognò, curvi tutto il giorno sotto il sole ardente, tagliare il grano, fare i co voni, legarli, portarli alla masseria, battere le spighe sotto il coreggiato, ventolare il grano, chiuderlo nei granai e nei sotter ranei fino al momento di ridurlo in farina sotto la mola del molino. * fe Ma tra la farina ed il pane cotto sono inoltre venute ad in terporsi l’arte ed il lavoro del fornajo, la burattazione, la staccia tu ra , la manipolazione della pasta e del lievito, la fermenta zione, la divisione dei pani, l’ infornatura e la cottura; e ogni anno, ad ogni nuova messe, questa serie di lavori ricomincia. Non è che dopo tutti questi lavori e tutte queste diverse operazioni che si ha il pane. Ma un così bel risultato non basta più oramai. È a fab bricare pane in abbondanza, pane a buon mercato che bisogna lavorare senza posa, giacché il pane a buon mercato costituisce il primo elemento e la prosperità degli Stati. Grano o frumento. — Secondo una statistica recente, la Francia produce annualmente sette miliardi di chilogrammi di grano, i quali forniscono, dedottone il prelevamento della semente, circa cinquecento grammi di pane per giorno per ogni abitante. Non è abbastanza per sovvenire al consumo locale, e meno ancora per le transazioni del commercio, cosicché l’Egitto, la Russia e gli Stati Uniti ci spediscono ogni anno grano in quantità conside revole. I cereali la cui farina serve a fare il pane sono il grano, la segale, Yorzo e qualche volta Yavena. Il grano, che è di gran lunga il più stimato e il più importante, comprende nei nostri paesi due specie distinte: il frumento e la spelta. Originario del centro dell’Asia, il primo non è probabilmente
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