RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ARTE DI ESSER FELICI 891 rinfrescante e si conserva fresca maggior tempo. In campagna si fa gran consumo di pane di segale; nelle città si mescola la farina di segale a quella di frumento, fabbricando così il pane di casa o di mistura, molto men facile a seccare del pane bianco. Orzo e avena. — Vorzo e Vavena sono coltivati sopratutto per l’ alimentazione del bestiame; ma nei paesi poveri la loro farina serve altresì qualche volta a far pane. Queste due piante vigorose e robuste resistono ai massimi freddi, proprietà giu­ stamente apprezzate dalle popolazioni settentrionali, che si nu ­ trono volontieri d’avena mondata, e fanno servire alla fabbrica­ zione della birra l’orzo in germoglio. I grani d’orzo e d’avena, spogliati del loro inviluppo, sono detti periati. Vorzo periato ci viene dall’Olanda; come l’avena monda serve a far minestre nutrientissime. Il detto: « ruvido come il pane d’orzo » esprime bene quel che sia il pane fornito da questo cereale. Tuttavia questo pane fu il primo che mangiarono gli uomini, poiché l’orzo era coltivato in Egitto molto tempo prima del farro e del grano. Riso. — Il riso non tiene gran posto nelle raccolte che si fanno annualmente sul nostro suolo. E pertanto uno dei più utili e diffusi cereali, dacché i tre quarti dei popoli ne fanno loro nutrimento. Ma dal punto di vista igienico, il riso è un mediocre alimento, senza contare che la sua cultura nei terreni acquitri­ nosi favorisce considerevolmente l’endemia di febbri intermittenti e che forse bisogna cercare nelle vaste risaje asiatiche le vere cause di quelle epidemie di colera che decimano, di quando in quando, le popolazioni europee. Nelle famiglie si consuma una quantità di riso abbastanza considerevole, sia associandolo a vivande e salse succulenti, sia impiegandolo nella preparazione di focaccie, di creme e pappe generalmente stimate. Nìais. — Il mais, che per molti riguardi è preferibile al riso, viene coltivato in gran numero di località come pianta di fo­