RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

408 I BISOGNI DELLA VITA moderato. Mangiata di mattina a digiuno è leggermente lassativa; soltanto quando la si mangia dopo il pasto è rinfrescante. Le va­ rietà più specialmente coltivate per la tavola e le uve di per­ gola hanno minor azione sulle vie digestive che quelle di vigna destinate sopratutto alla fabbricazione del vino. Sul mercato di Parigi, secondo la stagione, compajono le uve di tutte le regioni vinicole, fln dalla fine di luglio, l’Africa e la Provenza gl’inviano le loro specie primaticcie ; quindi, verso la metà di settembre Thomery, la vera patria dell’uva bianca, colle sue spedizioni non fornisce alle nostre tavole meno d’un milione di chilogrammi di uva nello spazio di alcuni giorni. Prendendo certe precauzioni l’uva può conservarsi in uno stato di freschezza relativa da un anno all’altro, e in campagna alcune famiglie usano a tale scopo appendere a diversi cerchi sul soffitto una parte della raccolta dei loro pergolati. In altri paesi, ma in Francia soltanto a Roquevaire, si preparano per il commercio le uve secche o passale, poste grappolo per grappolo in casse dopo aver fatto loro subire un’immersione in una lisciva aromatica seguita da un essiccamento prolungato al sole. Lo stesso trattamento è generalmente applicato ai deliziosi fichi dalla polpa untuosa e zuccherata, che si raccolgono nei nostri dipartimenti meridionali e si conservano in casse. Insieme alle uve si spediscono anche molti fichi freschi di Provenza, di Linguadoca, di Spagna e d’ Italia. Sono più grossi e più dolci, e precedono, ordinariamente, quelli che a forza di cure si otten­ gono nei dintorni di Parigi. Frutti autunnali e invernali. — La vigna non può esser coltivata dappertutto; così nelle contrade dove non sarebbe possibile otte­ nere uve nè vini — come, per esempio, in Normandia — vengono piantati invece pomi e peri, che a fin d’estate danno buoni frutti ed eccellenti botti di sidro. Le pere più rinomate per la tavola, le butirrose, le berga­