RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
408 I BISOGNI DELLA VITA invernali, è senza contradizione la castagna, che quasi tutto l’anno nel Limosino, in Alvernia e nelle Cevenne serve presso che esclusivamente all’alimentazione del contadino. In quanti impieghi gastronomici o culinarii non può essere utilizzata la modesta castagna ! La si maggia fresca e secca, bol lita col guscio o senza, semplicemente cotta sotto cenere o bruciacchiata in una padelli forata. La si mette in purè sugli arrosti; viene spesso mescolata alla farina, alle fecule, alla pasta di cioccolato. Quando viene l’inverno, a Parigi, i caldarrostai installati sugli angoli delle vie nei quartieri popolosi ne vendono considerevoli quantità; Analmente le castagne scelte, impropria mente designate col nome di marroni lionesi, possono passare, acconciate nello zucchero, per una delle grandi glorie della con fetteria! La noce e le nociuole sono senza dubbio migliori quando si Hocs-tl'oeuvre <li ulive. mangiano fresche che dopo il loro essiccamento. Appena mature, le prime noci sgusciate vengono servite con sale, agresto e pepe. Quando sono secche si può restituire loro in parte la freschezza mediante un’immersione nell’acqua. Tale operazione non è pos sibile colle nociuole. Queste, insieme all’uva passola, ai fichi e alle mandorle, compongono il pospasto invernale, pallido ricordo
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