RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

410 I BISOGNI DELLA VITA dei vermigli frutti del settembre. Le avellane a pellicola rosea sono le nociuole più stimate. Alcuni arbusti selvaggi ci forniscono altresì durante l’inverno altri frutti del resto poco cercati. Tali sono il nespolo, il loto e il sorbo domestico, tutti più o meno comuni nelle siepi e nei boschi. Le nespole appajono sui nostri mercati verso gli ultimi giorni d’ottobre. Come le bagole e le sorbe si mangiano sopra­ maturate e affatto molli. Sul litorale del Mediterraneo crescono certi alberi speciali a questa zona, Varando dai succhi rinfre­ scanti, il moro, il pistacchio, il giuggiolo, il carrubo, i cui frutti aciduli o pettorali sono utilizzati in molti modi dai farma­ cisti. Ma nel numero deve essere anche contato Votivo, il quale nella sola Provenza fornisce parecchie varietà di olive, destinate alcune alla produzione dell’olio e altre ad esser conservate me­ diante successive immersioni in forti salse aromatiche. Queste ul­ time sono di grandissimo uso nella cucina e ci vengono servite ora semplicemente dissalate come hors-d’oeuvre, ora come guar­ nizione intorno alla carne o in un pollo arrosto. Preparazione dei frutti. — I frutti non sono mai così buoni come quando si presentano in tutta la loro freschezza e nel loro vero gusto sotto il gradevole aspetto dato loro dalla natura. Essi piaciono all’occhio non meno che alla bocca, e quando sono ben disposti con arte in una coppa elegante compongono la miglior decorazione d’una tavola ben servita. Ma ogni anno nei nostri giardini e nei nostri orti i frutti sono prodotti in quantità così considerevole da non poter esser subito consumati. Si preparano quindi tutti quelli che non si possono conservare, secondo le loro dimensioni e le loro qualità, e se ne fanno ora conserve e marmellate destinate a un pronto consumo, ora gelatine e confetture a cui una cottura prolungata nello zucchero assicura una lunga conservazione. Yi sono pure frutti naturalmente molto zuccherini, come le prugne, i fichi e