RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
38 I BISOGNI DELLA VITA sia la professione che esercita, la salute fìsica e morale dapprima; l’intelligenza, il giudizio, la prudenza, l’attività, lo spirito d’or dine e d’iniziativa per ultimo. Quanto può desiderare dal lato del carattere, è che sia dolce, affettuoso, tollerante, non giuocatore, non bevitore, e non scapato. Queste qualità, come questi difetti, è bensì vero, non sempre sono determinati dal temperamento del l’individuo o dall’educazione da esso ricévuta. Più spesso sono dipendenti dalla professione scelta, dalle abitudini ' che le occu pazioni gli creano, e in relazione colle persone che è costretto a frequentare. A tutte le professioni vanno annessi i rispettivi vantaggi e gl’inconvenienti, i quali devono essere fatti conoscere alla ra gazza onde possa ponderare il prò ed il contro, prima di stabi lire la scelta fra i diversi concorrenti alla sua mano, quando la posizione di fortuna e le virtù personali dei singoli pretendenti la mettessero nell’indecisione. Bisogna ammettere, per esempio, che gli operai sono non di rado imprevidenti, spenderecci, scansa fatiche, rabbiosi, dediti al bere. Spesso manca loro il lavoro e si lasciano andare fàcilmente a dar retta ai cattivi consigli; ma ve ne sono molti anche labo riosi, economi, tutti casa, e di questi quasi nessuno si lamenta della sorte, il loro pensiero essendo tutto per i figli e per la moglie. I negozianti troppo spesso sono poco delicati, imprudenti, avari, mentitori, di coscienza elastica; e, ciò malgrado, esposti a ingenti perdite di danaro, alla rovina, al fallimento; ma sono pure spesso sagaci, leali, sobrii, puntuali, assidui al lavoro; nel qual caso non è diffìcile vederli in poco tempo arricchire. Gli artisti, generalmente esaltati, sensibili, generosi, dapper tutto acclamati e festeggiati quando la loro riputazione è ben assodata, per solito vivono un gran pezzo nella più orribile miseria prima di giungere a farsi un nome. Molti di essi hanno
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