RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia
468 I BISOGNI DELLA VITA saggi infelici di ristaurazione delle forme antiche, si democratizza dopo la rivoluzione sino a diventare il « completo » a prezzo fisso, che ora non permette più di distinguere l’operajo vestito da festa dal borghese milionario, il giapponese di Jeddo dal pa rigino del boulevard. Il fatto è che oggi, malgrado quello che possono imaginare mo diste e sarti, è definitivamente ammesso, come principio, che la forma del vestito deve essere prima di tutto subordinata a quella delle varie parti che protegge. Conviene che il vestito varii se condo l’età e il sesso, che la sua ampiezza, il suo colore, come le materie che lo compongono si modifichino secondo i climi e ie stagioni; ma siccome nei diversi tipi umani la testa, il tronco, le membra sono press’a poco foggiati nell’ugual modo, non vi è realmente una buona ragione perchè a New-York e a Costanti nopoli si vada coperti diversamente che a Parigi. Cappelli e acconciature. — L’uso regolare dei cappelli nel nostro paese data da qualche secolo appena, e malgrado l’infinita va rietà di copricapi inventati d’allora in poi, la moda non ci ha ancora dato il cappello perfetto, ideale, degno di elogio sotto ogni aspetto. Anche il cappello varia secondo l’età, il sesso e la qualità delle teste che esso deve coprire. Al bambino conviene special- Ciiindro. Chepi. Caschetto. Berretto a cercine. mente il leggiero berretto a cercine gonfio che protegge la testa senza comprimerla. Il contadino preferisce ad ogni altra copertura il semplice berretto di lana o cotone che corrisponde con poche modificazioni al berretto del marinajo o dell’artista. Il cittadino
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