RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ARTE DI ESSER FELICI 469 si copre abitualmente con cappelli di feltro duro e molle; e in tenuta di cerimonia porta il cilindro, di cui la moda, senza mai migliorarlo, si diverte ad alzare o abbassare il fondo, ad allargare o stringere le ale. D’estate il cappello di paglia è adottato con vantaggio da gran numero di persone tanto in città che in campagna. Il ca- schetto è il copricapo economico e comodo dell’impiegato mo­ desto e dell’operajo; il soldato, coperto sino a quest’ultimi tempi coi bizzarri sciacò, oggi non abbandona più il chepì che per Cappello di paglia. Cappello di feltro du ro . Cappelli di feltro molle. prendere il casco. Qualunque sia la sua forma, un cappello è tanto più igienico quanto è meno pesante alla testa e pur aeran­ dola la difende contro la pioggia e l’ardore solare. Il cappello, accessorio importante della teletta femminile, è ormai diventato sulla testa delle nostre eleganti più mutabile d’una banderuola al vento. Ora alto e ora basso, ora ampio e ora minuscolo, esso non è in fondo che il complemento della capi­ gliatura la quale, ben pettinata, è la più bella acconciatura che una donna possa imaginare. Qualunque sia la stoffa di cui il cappello è fatto, esso è sempre un pretesto a nastri, a guarnizioni di fiori e di piume. Gli si domanda prima di tutto di ornare la testa, ed esso la protegge poi se la moda lo permette. D’altronde l’igienista avrebbe molto torto a muovere una crociata contro questo ele­ gante cappello di fantasia, sempre così fresco e così mutevole. Gli si risponderebbe che per le signore che temono un’ infred­ datura vi sono buoni e caldi cappotti. Anziché raccomandare i ciuffi, i chignons e le parrucche, bisogna intanto persuadere le donne che un cappello razionale è talvolta indispensabile, il che

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