RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

472 I BISOGNI DELLA VITA soggóli, i collaretti, i plastrons e i fisciù che formerebbero un dannoso baluardo al loro collo. Forse dobbiamo convenire con molte di esse che basta coprire questa parte con una collana di perle o con una catena d’oro. Tuttavia, passando senza precauzione da un’alta a una bassa tem­ peratura, all’uscita dal ballo o dal teatro, sarebbe a mo’ d’esempio un’estrema imprudenza il non coprirsi con un mantelletto, con un burnus, ovvero con uno scialle, la gola tremante e le spalle nude. Benché meno tirannica, al giorno d’oggi, nella teletta degli uomini, la moda da molto tempo ha preso il gusto di serrar loro il collo. Durante tutta la prima metà di questo secolo, mentre gli alti colletti a muraglia strozzavano i militari, cravatte di seta grossissime, venti volte arrotolate intorno alla gola, soffocavano i borghesi con perfida dol­ cezza. Non si verrà mai a conoscere quante con­ gestioni e apoplessie furono cagionate da questi Coprinaso ridicoli inciampi alla circolazione, posti proprio nel luogo che dovrebbe essere più libero, nella regione ove i grossi vasi carotidali e jugulari stabiliscono la corrente più attiva fra la testa e il cuore. Ai giorni nostri son passate, e speriamolo, per non più ritor­ nare, queste rozze ed illogiche fantasie. La cravatta, nella teletta da donna, non è altro che uno sbuffo di merletto artisticamente arruffato; nel vestiario maschile non è altro che un semplice nodo fissato ad un nastro, ód a un cordone qualunque. Camicia. — Nelle varie parti dell’abbigliamento fatte per co­ prire il corpo son compresi gli abiti apparenti, la forma dei quali muta ad ogni piè sospinto secondo la moda, e i vestimenti intimi, nascosti, poco soggetti a cambiare, i quali devono essere sopra­ tutto igienici. Fra questi ultimi la camicia è il più comune. Se ne

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