RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L’ARTE DI ESSER FELICI 475 mutarla con frequenza, la flanella irrita e ricopre la pelle stessa di eruzioni disgustose. Non è neppure senza inconvenienti, almeno per le persone delicate, il rinunciare recisamente a tale uso, foss’anco nel cuor dell’estate, giacché nessun tessuto meglio del molletone può con maggior profitto preservare il corpo in sudore da una pericolosa evaporazione. Mutande. — Il costume completo di flanella, oltre la camicia, comprende le mutande della medesima stoffa, le quali proteggono molto efficacemente il basso ventre ed i membri inferiori. Non vi è miglior mezzo per combattere o prevenire le coliche, le sciatiche e le lombaggini alle quali le persone reumatiche sono soggette al minimo freddo.. Nell’inverno alle mutande di flanella si pos­ sono sostituire con vantaggio mutande di lana a maglia spessa; nell’estate, se fa troppo caldo, semplici mutande di cotone, le quali, come tutta la biancheria personale, dovranno sempre essere linde. Nei magazzini di novità, è facile procurarsi al banco delle maglierie un assortimento di questi vestiti intimi in gradazione secondo le stagioni e rispondenti a tutte le esigenze dell’ igiene. Camicioni, corpetti, camiciole, maglie, gonnelle e sottane vi sono offerti in quantità ed in tutte le varietà di forme, di taglio e di tessuto; ma i freddolosi sceglieranno sopratutto le mutande e le camicie inglesi di lana fina, altrettanto calde che soffici e che coprono il corpo come una fasciatura. Busto. — Di questi vestimenti intimi nessuno è più essen­ ziale alle donne quanto il busto. Abituate a questa corazza, è loro impossibile farne a meno. In esso trovano un sostegno, il quale permette anche alle più deboli di mantenersi ritte, una cintura che fa risaltare la loro taglia, un appoggio che mette in perfetto r i­ lievo i loro vantaggi fisici. È inoltre sul busto che la donna fa assegnamento, diremo così, per la sua teletta visibile. Essa foggia strettamente su tali contorni i corpetti de’ suoi abiti ; vi sospende