RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

48(5 I BISOGNI DELLA VITA essi hanno altresì il vantaggio di preservare dal freddo e dalla umidità, di assorbire l’irritante sudore, di conservare alla pelle dei piedi la sua morbidezza e infine di prevenire i calli che la pressione diretta della calzatura non mancherebbe di determinare. Le calze tuttavia non rendono tutti questi servizii che a patto di essere sempre pulite, ben unite e tese. Se fanno pieghe dentro le scarpe cagionano ampolle, e siccome questo inconveniente è sopratutto da temersi colle calze di cotone, i grandi camminatori non mettono mai che calze di lana. Ai corti calzini, portati abitualmente dagli uomini, e che se non sono assicurati cadono sul piede, le donne hanno sempre prefe­ rito le lunghe calze bianche o di colore, le quali, ben distese, fanno risaltare mirabilmente la forma delle gambe. Perchè non ricadano, bisogna fissarle con una giarrettiera elastica abbastanza larga per non stringere il membro e posta piuttosto sopra che sotto il ginocchio. Difatti sotto il ginocchio la troppo facile com­ pressione delle vene può occasionare il gonfiamento dei malleoli e dar luogo a varici il cui minore inconveniente è di sformare e far perdere il tornito alla gamba più fina. È comunissimo il prodursi di questo accidente quando si stringe il membro in questo luogo con un cordone. « Calzature. — In ogni paese e presso ogni popolo, la calzatura, prima di seguire le influenze della moda, è determinata, più che ogni altro capo di vestiario, dalle condizioni fisiche del suolo e del clima. Sotto le calde latitudini si usa ancora il primitivo san­ dalo, nei paesi freddi il grosso stivale, in campagna lo zoccolo di legno e nelle città lo stivaletto o la scarpa scoperta, secondò le stagioni. Ma la moda nella specialità delle calzature cittadine riprende tutti i suoi diritti e li esercita con tanta fantasia da rendere il piede la vittima più infelice dei suoi capricci. Prima di tutto, essa ha imposto come essenziale condizione d’eleganza la stret­