RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L ’A R T E D I E S S E R F E L I C I 491 e sventurata diventare ad un tratto la sposa onorata di qualche grosso capitalista? E sciaguratamente altresì — poiché ogni me­ daglia ha il suo rovescio — belle giovinette e donne seducenti, vittime delle loro attrattive, perdere l’ onore, cadere e perire spesso nella guisa più tragica? La perfetta bellezza, tuttavia, non è comune, non essendo la natura troppo prodiga dei suoi doni. Essa non potrebbe consi­ stere che nella riunione in una stessa persona di tutte le attrat­ tive fìsiche e morali, e i campioni di questa combinazione non si trovano mai nel mondo in cui viviamo. Fortunatamente la bellezza non si presenta sotto uno stesso aspetto agli occhi degli uomini. Basta alla maggior parte di essi, per esserne colpiti, che sia parziale o relativa e spesso si vede come una certa parti­ colarità di carattere o di fisionomia, che è un pregio inesti­ mabile per gli uni, venir considerata un grave difetto dagli altri. Perciò ogni persona, non assolutamente disgraziata, può spesso piacere ed essere ricercata, per poco che si studii senza parerlo di correggere le imperfezioni d’un’ ingrata natura. L’ instintiva civetteria tanto rimproverata alle donne, non è altro che lo sforzo perseverante da esse fatto con maggiore o minor successo per attirare l’attenzione degli uomini e inspirar loro amore. Essa si manifesta sopratutto dai sedici ai venticinque anni, quando la ragazza, possedendo se non altro la bellezza del diavolo, è meglio servita dalla natura per la gran faccenda che deciderà del suo avvenire; ma tanto è attivo nelle donne il bisogno di piacere, che la maggior parte, benché maritate, non sono per questo meno civette, nè trascurano di conservare i loro mezzi di -seduzione. Del resto è quasi esclusivamente la bellezza della giovinetta quella che impressiona alla prima gli uomini e li porta di solito a determinare la loro scelta; così in tutta la sua adolescenza e finché non abbia conquistato un cuore, la donna non s’inquieta che secondariamente d’istruirsi e d’acquistare le virtù di una

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