RENGADE, I bisogni della vita, 1887 copia

L ’ARTE DI ESSER FELICI 45 sitiva a tal riguardo, si è piuttosto d’accordo nell’attribuire alle influenze ereditarie i casi attribuiti finora alla consanguineità. Se la pazzia, infatti, o qualsiasi altra malattia trasmissibile, s’è già manifestata in una famiglia, e che una ragazza, un gio­ vinetto discendenti l’una e l’altro da questa famiglia, s’uniscano in matrimonio, senza dubbio i loro figli saranno doppiamente soggetti a contrarre il male ereditario, più che quelli d’una coppia senza precedenti funesti. Se invece di un vizio qualunque, si tratta di un merito o d’una buona qualità manifestatasi negli ascendenti, il matrimonio consanguineo non farà che sviluppare quelle qualità per fissarle definitivamente nella famiglia. Esistono dunque, come fu osservato da medici insigni, coppie favorevolmente dotate per la consanguineità ed altre che non lo sono affatto; queste ultime esposte pur troppo a jveder estin­ guersi con essi la loro razza; le prime invece possono, a buon diritto, calcolare su figli più favoriti ancora di loro stessi sotto l’aspetto fisico o morale. Benché i cuginetti possano provare per le cuginette molta propensione, vadano ben guardinghi i parenti prima di permettere il matrimonio, e considerino ciò che furono gli antenati, per acconsentire all’unione soltanto quando non sia esistito realmente negli ascendenti alcun grave guajo trasmissi­ bile, ed anche per distoglierli senza indugio, se da quella disgra­ ziata unione non dovessero risultare che la degradazione, il dolore e la morte. Influenza speciale dei genitori nel momento della concezione. — Benché non esercitino sul fanciullo un’influenza esclusiva, il padre e la madre nel generarlo hanno tale un potere sull’essere [nasci­ turo, che gli dànno spesso per la vita, secondo lo stato in cui si trovano nel momento della procreazione, questo o quel segno speciale. Basta, ad esempio, che gli sposi, o uno di essi soltanto, si trovino in istato di ubbriachezza, come succede dopo tante allegre